Una nuova normativa tutta incentrata sulla sostenibilità di prodotto

Sostenibilità di prodotto

Procede la strada verso l’Economia Circolare in un’Europa sempre più orientata verso la sostenibilità di prodotti e processi.

Nel 2015 la Commissione europea ha adottato un piano d’azione per contribuire ad accelerare la transizione dell’Europa verso un’economia circolare. Il piano d’azione definiva 54 misure per “chiudere il cerchio” del ciclo di vita dei prodotti.

L'economia circolare applicata alla sostenibilità dei prodotti.
Il processo di Economia Circolare come pensato dall’Unione Europea. [Fonte: Parlamento Europeo]

Molte delle azione attivate sono giunte a termine altre invece sono ancora in via di sviluppo. Annualmente la Commissione Europea pubblica un report sullo stato di avanzamento e di sviluppo delle azioni messe in campo in ambito europeo sul tema dell’economia circolare.

Copertina della relazione della commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Cmitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni sull'attuazione del piano d'azione per l'economia circolare.
Copertina della relazione della Commissione Europea sull’attuazione del piano d’azione per l’economia circolare. [Fonte: Eur-Lex]

I cardini dell’Economia Circolare possono essere così sintetizzati.

  1. La progettazione. Essa viene considerata la parte più importante e strategica per poter far funzionare la riciclabilità dei prodotti. Si è passati dall’eco-design dove l’attenzione era legata alla minimizzazione dell’impatto su ambiente soprattutto a livello di energia al circular design of products. Sin dalla progettazione bisogna “pensare circolare” nella sua forma più estesa e quindi pensando sin dall’inizio al riutilizzo, alla riparazione ecc.
  2. Coinvolgere il cittadino. La strategia è di accompagnarlo a cambiare alcune sue abitudini nella vita anche di tutti i giorni. Attraverso ad esempio il PEF (Product Environmental Footprint) si riesce a misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel ciclo di vita del prodotto e se condiviso può orientare alla scelta sia da parte di professionisti che di consumatori.
  3. Rafforzare e rendere più efficiente la gestione dei rifiuti. A tal proposito è stata pubblicata nel 2018 la nuova Direttiva rifiuti: (EU)2018/851. Essa contiene importanti novità come il tema della decontaminazione per facilitare il riciclo e poi la comunicazione delle sostanze SVHC (relative al REACH) contenute nei prodotti immessi sul mercato (SCIP).
    Di seguito riportiamo quelli che sono i punti salienti:
    • Directive (EU) 2018/851 amending the Waste Framework Directive
      • Reinforce the waste hierarchy
      • Facilitate recovery through decontamination
      • New article 9 on wate prevention objectives/measures, including a new ECHA database
      • Extended producer responsability – modulation of fees
  4. Strategia specifica per la plastica. Questo è il primo piano europeo che vede un approccio completo che integra: circular design + utilizzo + riutilizzo e riciclo lungo tutta la catena della plastica.

A distanza di cinque anni dall’adozione del piano di azione in materia di economia circolare ecco che la Commissione Europea sta per presentare una direttiva che tratta in modo “globale” di sostenibilità di prodotti immessi sul mercato europeo. Grazie a questa Direttiva finalmente i consumatori, come si può leggere nell’abstract sotto riportato, potranno usufruire di prodotti più duraturi, riparabili e che consumeranno meno energia.

About this initiative:

SummaryThis initiative aims to make the products placed on the EU market more sustainable. Citizens will benefit from products that are more durable, reusable, reparable, recyclable and consume less energy. The presence of hazardous chemicals in products will be addressed, to protect human health and the environment. Increased resource efficiency will help reduce the carbon and environment footprint, contributing to address climate and sustanability challenges.
TopicEnvironment
Type of actProposal for a directive

La sostenibilità deve essere intesa a largo spettro e cioè da quella economica a quella ambientale ed energetica. Se ne parla da un po’ di tempo, ad esempio in merito all’annoso problema della “obsolescenza programmata” soprattutto in ambito apparecchiature elettriche/elettroniche, ma solo in questi giorni è stata dichiarata ufficialmente l’intenzione di pubblicare una direttiva in merito.

Altro aspetto molto importante che si può leggere sempre nell’abstract è l’attenzione che si dovrà avere in merito alle sostanze chimiche pericolose eventualmente presenti nei prodotti immessi sul mercato europeo. Solamente conoscendo e controllando le sostanze pericolose contenute nei prodotti (ricordiamo che per prodotto si intende qualsiasi bene immesso sul mercato sia che sia chimico sia che sia un oggetto contenente sostanze chimiche) sarà possibile garantire nel tempo elevati standard di salute dell’uomo e dell’ambiente.

L’adozione di questa direttiva è prevista per la fine del 2021, poi bisognerà aspettare il recepimento da parte degli Stati Membri.

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